
Se stai decidendo di sostituire una porta blindata, o se hai in previsione l’installazione o la sostituzione di serrature o catenacci, puoi usufruire delle detrazioni fiscali per le spese sostenute.
DI COSA PARLIAMO
Cos’è la detrazione fiscale per le porte blindate 2019
In particolare sono due le tipologie di detrazioni porta blindata che puoi richiedere:
- Bonus sicurezza 2019: dopo il Bonus Sicurezza 2018, tornano per il 2019 le detrazioni che riguardano tutti quegli interventi per la messa in sicurezza degli immobili, per contrastare possibili scassi, effrazioni ed intrusioni. La porta blindata, avendo specifica funzione di sicurezza, rientra dunque a pieno in questa categoria. Allo stesso modo rientrano la sostituzione della serratura, in quanto anche questi specifici elementi con funzione di protezione dell’immobile. Questa specifica detrazione fa parte del Bonus Casa Ristrutturazione, per questo è applicabile solo nel caso di ristrutturazioni che prevedano interventi ordinari e straordinari di manutenzione. Riguardano sia la singola abitazione e unità immobiliare, sia parti comuni di contesti residenziali. Rientrano dunque in questa categoria sia le porte blindate, che i portoni blindati ed i portoncini blindati di ingresso nelle aree comuni degli edifici residenziali.
- Ecobonus 2019: riguarda le detrazioni per l’efficientamento energetico degli edifici applicabile esclusivamente ad opere di ristrutturazione su immobili già esistenti, con interventi che prevedono migliorie delle prestazioni energetiche. Sono esclusi dunque lavori in corso su edifici di nuova costruzione. La porta blindata, qualora abbia caratteristiche di isolamento termico attestate da uno specifico certificato CE che ne definisce l’abbattimento termico, può incidere sul risparmio energetico e dunque può beneficiare di queste detrazioni.
La classificazione porte blindate è ininfluente sulla detrazione, ovvero ogni classe porte blindate da 1 a 6 può accedervi e non ci sono differenze nell’emissione della detrazione, che è sempre calcolata nella stessa percentuale sulla spesa sostenuta, ovvero nella misura del 50%. Tutte le porte blindate dunque possono accedere ai Bonus.
Le caratteristiche delle porte blindate, così come le classi, dovrebbero invece necessariamente essere prese in considerazione in relazione a ciò che vogliamo proteggere, dunque per ragioni di sicurezza e antieffrazione specifiche per la nostra abitazione, ufficio o spazio commerciale. Dobbiamo sempre assicurarci, infatti, di scegliere le migliori porte blindate per il nostro bisogno.
Per il contribuente è pressoché indifferente richiedere la detrazione fiscale per il Bonus Sicurezza 2019 o per l’Ecobonus 2019, in quanto prevedono la stessa percentuale di recupero. Gresia Porte può consigliare i suoi clienti nell’identificare la procedura ideale per il loro caso specifico e fornirgli tutta la documentazione dettagliata per la detrazione porta blindata.
Chi può usufruirne
Possono beneficiare del Bouns Sicurezza 2019 e dell’Ecobonus 2019 tutti i contribuenti soggetti ad Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche), residenti o meno in Italia, come di seguito dettagliato:
- proprietari delle abitazioni o nudi proprietari, ovvero titolari di diritti reali / personali di godimento sugli immobili
- titolari di un diritto personale o reale di godimento sull’immobile, come uso, usufrutto, abitazione o superficie
- i locatari e comodatari;
- famigliare convivente del proprietario o del detentore dell’abitazione, a condizione che effettui personalmente le spese e che vengano intestati a lui direttamente i bonifici e le fatture di acquisto;
- imprenditori individuali, per gli immobili che non fanno parte dei beni strumentali o merce;
- i soci delle cooperative divise e indivise;
i soggetti segnalati nell’Art. 5 del Tuir, che percepiscono redditi in forma associata (imprese familiari, società semplici, società in nome collettivo, società in accomandita semplice e soggetti equiparati) per gli immobili che non rientrano nei beni strumentali o merce.
Come funziona la detrazione fiscale porte blindate
Per usufruire della detrazione fiscale, bisogna inviare per via telematica la pratica relativa all’installazione o sostituzione della porta blindata all’Enea – sul sito ufficiale – entro 30 giorni dalla fine lavori.
Una volta registrati verranno richiesti i propri dati anagrafici e i dati relativi all’immobile, con i valori tecnici specifici relativi alla porta blindata comunicati dal fornitore, ovvero prezzo ivato e i valori di isolamento termico (trasmittanza) sia della vecchia porta blindata che della nuova. Nel caso di Bonus Sicurezza il valore della porta precedente viene inserito automaticamente dal sistema, mentre per l’Ecobonus, qualora non si possa recuperalo, si inserisce un valore verosimile dai 3 ai 5W/m²K.
I dati richiesti sono molto precisi e tecnici, per questo Gresia Porte è molto attenta nel mettere i contribuenti nelle migliori condizioni per poter effettuare la richiesta correttamente e senza particolare stress e difficoltà.
Le agevolazioni consistono in una detrazione Irpef o Ires nella misura del 50% per tutti i contribuenti (valida fino al 31.12.2019), recuperabile in 10 anni per un tetto di spesa massimo di 96.000 euro. Anche nel caso di condomini il Bonus Ristrutturazioni incide nella misura del 50% per le spese sostenute entro fine 2019, mentre per l’efficientamento energetico viene considerata la classe di risparmio energetico. Nel caso dei condomini il recupero avviene nel termine di 5 anni.
I pagamenti ammessi per usufruire della detrazione
Per beneficiare della detrazione porte blindate è necessario dunque mantenere la tracciabilità dell’acquisto della porta blindata conservando i documenti.
Il bonifico risparmio energetico e il bonifico detrazione fiscale per il Bonus Sicurezza non sono bonifici ordinari, bensì speciali per agevolazioni fiscali.
Per il Bonus Sicurezza bisogna provvedere al pagamento tramite bonifico bancario parlante per ristrutturazione edilizia, che attesta in modo inequivocabile la spesa effettiva sostenuta. Il bonifico dovrà riportare necessariamente la causale del pagamento, il codice fiscale del contribuente che beneficia della detrazione e il numero o partita iva dell’azienda fornitrice, corredato di numero di fattura e data. Dovrà inoltre fare riferimento diretto all’art. 16 bis DPR 917/1986.
Decreto crescita:
Ottieni subito il 50% dello sconto sulla spesa per porte blindate.
Il Decreto Crescita, in vigore dall’1 Luglio 2019, viene definito “Sblocca cantieri” e permette una semplificazione di molte pratiche edilizie, tra cui anche la richiesta di Ecobonus e Bonus Ristrutturazione Casa.
Viene data dunque possibilità al contribuente di richiedere al fornitore che ha effettuato i lavori uno sconto in fattura, immediatamente applicabile, pari alla detrazione fiscale spettante del 50%.
Si tratta di un effettiva diminuzione dell’ammontare della fattura del 50%, che viene subito decurtato dal fornitore sul totale della spesa.
Il fornitore che ha curato gli interventi potrà godere di un rimborso sotto forma di credito di imposta da utilizzare in compensazione oppure cedere tale credito a propri fornitori di beni e servizi.
Il Decreto Crescita lascia dunque facoltà all’acquirente di scegliere la modalità con cui recuperare la detrazione fiscale, se nell’immediato o nella dichiarazione dei redditi.
Perché si può chiamare anche bonus 50
Rispetto alle precedenti Leggi di Bilancio, che definivano diverse aliquote di detrazione fiscale, nel 2019 la percentuale di detrazione è stata fissata nel 50% sia per Bonus Sicurezza, che Ecobonus. Le precedenti detrazioni 55% e 65% per la porta blindata non sono dunque più valide e sono state sostituite dall’aliquota unica.
Aliquota 10% o 22%?
Non a tutti gli interventi viene applicata l’iva al 22%. Ci sono casi in cui il contribuente può beneficiare dell’iva al 10%, con un considerevole risparmio sul prezzo finale. Gresia Porte è a disposizione dei clienti per identificare quali tipologie di porte blindate o quali specifiche lavorazioni possono garantire l’iva al 10%.